Chi possiede, si sta informando per acquistarla, oppure ha anche solo guidato un’auto elettrica, conosce bene un “fenomeno” molto diffuso quando si ha a che fare con questa categoria di autoveicolo: l’ansia da autonomia.
La scarsa autonomia dei veicoli elettrici rispetto a quelli a benzina o diesel è certamente uno dei maggiori problemi di questo genere di mobilità ecosostenibile alternativa. Infatti, benché le auto elettriche di ultima generazione abbiano un’autonomia che supera i 300 km (sicuramente un progresso, se pensiamo che le prime auto elettriche avevano un’autonomia che si aggirava attorno ai 150 km), spesso non si riesce realmente a percorrere la distanza dichiarata dalle Case automobilistiche, per via di fattori esterni dipendenti o indipendenti dal conducente. Ma di questo abbiamo già parlato in un precedente articolo che, se ve lo siete perso, potete leggere qui.
In questo articolo, invece, ci vogliamo soffermare su come migliorare l’autonomia di un’auto elettrica. Fortunatamente, con pochi passaggi e buone abitudini alla guida è infatti possibile arrivare alla massima autonomia dichiarata o, addirittura, andare ben oltre questa distanza.
La preparazione di un viaggio
Viaggiare con una vettura elettrica è un’esperienza completamente diversa da qualsiasi tipo di viaggio in auto a cui siamo stati abituati per anni. La pianificazione del viaggio è il primo punto chiave per evitare di fermarsi per ricaricare la batteria della vostra auto elettrica periodicamente. Utilizzare le più diffuse app di mappe è la prima cosa da fare: per la maggior parte delle destinazioni, queste app forniscono sempre più di un percorso alternativo (più corto, più lungo, con autostrade, senza autostrade, panoramico, eccetera). Se l’obiettivo è allungare l’autonomia di un’auto elettrica, il percorso migliore da scegliere è quello che vi permette di mantenere una velocità costante per la gran parte del tragitto e di evitare zone trafficate dove è altamente probabile utilizzare tanto freno e acceleratore a velocità quasi nulle, incolonnati nel traffico.
Insomma, la regola d’oro per la miglior durata della batteria di un’auto elettrica è “evitare il traffico”. Molti di voi già ameranno questa caratteristica, in quanto non molti provano piacere nel rimanere incolonnati nel traffico per ore, a prescindere dal tipo di powertrain della macchina. Un uso molto intelligente che si può fare di queste app di mappe è usufruire della funzione “traffico in tempo reale”, ormai diffusa in quasi tutte quelle disponibili in commercio. In questo modo, non solo potrete evitare zone normalmente più trafficate di altre lungo il tragitto, ma riuscirete anche a valutare se nei minuti precedenti alla vostra partenza il percorso che sembra essere il migliore ha, magari, qualche rallentamento dovuto a incidenti o lavori in corso. Così facendo, è facile calcolare un percorso alternativo che possa aumentare l’autonomia della vostra auto elettrica.
Autostrada: il nemico delle auto elettriche
Da tenere ben in considerazione: l’auto elettrica è nemica della fretta. Anche se un percorso prevede meno tempo o meno chilometri per raggiungere una destinazione utilizzando l’autostrada, come detto, la velocità costante aiuta l’autonomia della batteria, soprattutto se a velocità ridotte.
Prediligete sempre strade non trafficate dove sia possibile mantenere un’andatura costante, ma che non vi obblighi a superare le medio-basse velocità. Così facendo, vedrete l’autonomia dell’auto elettrica che state guidando allungarsi a vista d’occhio. Se possibile, studiate la tipologia di strada: preferibile sempre percorrere zone pianeggianti, evitando strade di collina o di montagna. Molti veicoli elettrici sono equipaggiati con sistemi di navigazione che tengono conto di questi dettagli, è bene usufruirne per calcolare il percorso più efficiente in termini di consumi, minimizzando così i tempi di ricarica e le fermate durante il tragitto. Si tratta di un sistema ormai molto diffuso tra i veicoli elettrici, anche tra le auto elettriche più economiche in commercio.
Tempo di ricarica dell’auto elettrica
Un altro consiglio che molte Case madri danno, Renault in primis, è quello di ricaricare la propria auto in sessioni più brevi e anche ripetute, se ne avete la possibilità, durante il giorno, così da mantenere la ricarica sempre intorno all’80%.
Un po’ come accade con le batterie al litio degli smartphone, infatti, è sempre meglio non ricaricare al 100% la batteria, perché questo porta ad una usura prematura della stessa. Ovviamente, se avete bisogno di allungare l’autonomia della vostra auto elettrica prima di un lungo viaggio, assicuratevi di avere la batteria carica a piena capacità prima di partire, ma nella vostra routine quotidiana vi consigliamo di non effettuare mai una ricarica completa: in questo modo, l’efficienza della batteria della vostra auto sarà migliore e più duratura nel tempo.
Una buona regola da seguire è quella del 20/80%: in breve, non bisogna mai far scendere l’autonomia sotto il 20% e farla salire oltre l’80%. Capiamo il perché!
Intanto, per chi non lo sapesse, una batteria è formata da tre elementi: polo positivo, polo negativo, un terzo elemento che li unisce e permette lo spostamento delle cariche elettriche tra i due poli. In fase di ricarica, gli ioni di litio rilasciati dal polo positivo vengono accumulati in quello negativo, permettendo di immagazzinare energia.
Quando, invece, la batteria viene utilizzata (e quindi si scarica) capita esattamente l’opposto: perciò, gli ioni di litio tornano verso il polo positivo per dare energia alla vettura.
La regola del 20/80%, quindi, permette di preservare la struttura atomica dei materiali che compongono gli ioni di litio, che verrebbe compromessa nel caso in cui uno dei due poli rimanesse troppo a lungo senza una quantità sufficiente di ioni di litio. Facciamo un esempio concreto.
Una Renault Zoe ha, attualmente, un’autonomia massimo di 395 km. Questo significa che, per preservarne al massimo la batteria, dovrebbe essere tenuta sempre in un range di autonomia che va da un minimo di 79 km (20%) a un massimo di 316 km (80%).
Leggerezza e aerodinamicità
L’efficienza aumenta riducendo il peso del veicolo. Questa affermazione non riguarda solamente la performance di veloci auto da corsa, ma è anche la base per una guida ecosostenibile che migliori l’autonomia dell’auto elettrica. Infatti, un veicolo meno pesante “sforza” meno il motore (a prescindere dal tipo di alimentazione utilizzata) e, conseguentemente, consuma meno. La ricarica della batteria di un’auto elettrica sarà, quindi, più rapida e l’autonomia migliorata. Rimuovere dall’abitacolo e dal bagagliaio oggetti non utilizzati o eventuale spazzatura da un viaggio precedente può farvi risparmiare molto tempo in ricariche e fermate durante il tragitto. Un esempio pratico? In media, 10 kg di carico aggiuntivo in macchina possono diminuire l’autonomia della batteria del 2%.
Inoltre, è noto che l’aerodinamica è molto importante per una vettura elettrica e le Case automobilistiche investono moltissimo denaro in studi di questo tipo, non solo per migliorare la performance in curva di auto ad alte prestazioni ma, in questo caso, per minimizzare la resistenza all’avanzamento dell’auto elettrica in fase di progettazione.
Una vettura dalle linee dolci che sfrutta i principi aerodinamici per combattere la resistenza all’avanzamento che l’aria impone su ogni oggetto in movimento dinamico avrà come primo beneficio un’ottimizzazione della durata della batteria, che si traduce in autonomie di più chilometri. Scegliete sempre auto elettriche in cui gli studi aerodinamici sono stati approfonditi, come la nuova Nissan Leaf, ad esempio, ed evitate carichi esterni all’abitacolo, come portapacchi o appendici extra. Così facendo, oltre a favorire una riduzione del peso totale del veicolo, non andrete ad aumentare la sua sezione frontale, mantenendo la bontà progettuale pensata dalla Casa in termini aerodinamici.
Simile al discorso aerodinamico, anche gli pneumatici rappresentano un punto chiave per l’ottimizzazione dell’autonomia di un’auto elettrica. Infatti, rappresentano l’unico punto di contatto che la vettura ha con il terreno e, quindi, l’unico punto in cui avviene uno scambio di forze che garantisce l’aderenza durante la marcia. Uno pneumatico gonfiato in modo scorretto, oltre a limitare la superficie di contatto con il terreno riducendo l’aderenza a terra e portando a un’usura irregolare e prematura del battistrada, genera più resistenza al rollio durante l’avanzamento.
Questo fenomeno fisico, esattamente come la resistenza all’avanzamento aerodinamica di cui abbiamo parlato poco fa, porterà a una richiesta di sforzo maggiore da parte dei motori con cui la vostra auto è equipaggiata, riducendo l’autonomia della vettura. Ogni brand automotive da sempre indicazioni chiare e specifiche riguardo le pressioni gomme consigliate (normalmente sul manuale della macchina o sull’adesivo applicato al telaio della portiera lato guida): per migliorare l’autonomia di un’auto elettrica, è bene seguire queste indicazioni ancora più alla lettera.
Aria condizionata e riscaldamento quanto basta
Equipaggiamenti per il comfort durante la guida, come climatizzatore e riscaldamento consumano moltissima energia che, nel caso di un’auto elettrica, viene dedotta dalle batterie per lo più. Di conseguenza, sedili e volante riscaldati andrebbero utilizzati di più durante l’inverno per compensare un utilizzo minore o quasi nullo del climatizzatore senza perdere però il calore confortevole dell’abitacolo che tanto piace durante le stagioni più rigide. Stesso discorso vale per il climatizzatore: provare a far funzionare solo la ventola e non il compressore garantirà un’autonomia più duratura della batteria.
L’ovvia alternativa d’estate è viaggiare con i finestrini aperti e l’aria condizionata spenta. Tuttavia, questa non è una buona alternativa: infatti, il finestrino aperto andrà a impattare negativamente sull’aerodinamica, aumentando la resistenza all’avanzamento e consumando più energia dalla batteria, soprattutto a velocità sostenute dove l’aerodinamica ha effetti maggiori (per i più appassionati di autoveicoli, la resistenza all’avanzamento è direttamente proporzionale al quadrato della velocità).
Insomma, d’estate la cosa migliore per l’autonomia della vostra auto elettrica è pre-raffreddare l’abitacolo prima della partenza, mentre la vettura è ancora in carica.
Stile di guida semplice, sfruttando la frenata rigenerativa
Arriviamo al punto dove il conducente può fare la differenza nell’autonomia di un’auto elettrica. Infatti, guidando in modo dolce e senza il famoso “piede pesante”, allungherà notevolmente la distanza percorribile con una sola ricarica. Benché la grande coppia immediata di un motore elettrico possa invogliarvi a partenze “sprint”, controllatevi e prendetevela comoda quando accelerate da fermo, se il vostro obiettivo è avere a disposizione per più tempo la ricarica della batteria.
Quando possibile, mantenete una velocità costante inferiore ai 90 km/h. Nonostante questo possa significare impiegare più tempo per raggiungere la vostra destinazione, se considerate le eventuali 3 ore e mezza (nel migliore dei casi, utilizzando una Dacia Spring) risparmiate per una ricarica rapida completa in una fermata aggiuntiva, avrete comunque impiegato meno tempo di viaggio in totale. In generale, ogni 15 km/h di velocità in meno si risparmia la media del 14% di batteria.
Il tutto viene massimizzato se il veicolo possiede modalità particolari come il tanto diffuso ECO-MODE o il cambio automatico B-Mode di Renault, che sfrutta ancora meglio la capacità di frenata rigenerativa dei veicoli elettrici della gamma che ne sono equipaggiati.
Ed è proprio la frenata rigenerativa che fa la differenza maggiore. Sfruttarla quando ci si ferma permette di recuperare moltissima energia, guadagnando notevolmente sull’autonomia totale dell’auto elettrica.
Ancora, usate i freni solo quando necessario e rallentate rilasciando l’acceleratore. Mantenete sempre attiva l’impostazione di rigenerazione massima per restituire la massima potenza possibile alle batterie durante la decelerazione. Anticipare ogni cosa entro 100 metri può fare una differenza notevole sull’autonomia di un’auto elettrica. Ad esempio, accelerare e decelerare dolcemente in avvicinamento o incroci in prossimità vi permetterà di ottimizzare l’efficienza energetica della vettura.
Quello che avviene a livello tecnico per permettere la frenata rigenerativa è molto semplice: quando si rilascia il pedale dell’acceleratore (ancora prima di utilizzare quello del freno), il motore elettrico si inverte e, al posto che fornire potenza, aumenta il livello di resistenza (e quindi di frenata) che può essere regolato dal conducente tramite lo stesso pedale dell’acceleratore e usufruendo delle impostazioni di frenata rigenerativa di cui l’auto è equipaggiata.
Anche se si tratta di una piccola quantità di energia recuperata, avete mai pensato a quante volte si decelera un lungo tragitto?
Può fare la differenza sull’autonomia totale della vostra auto elettrica alla fine del viaggio e farvi risparmiare tempo e denaro. Infatti, benché i prezzi di una ricarica per un’auto elettrica non siano elevatissimi, è sempre tutto in proporzione a quante ricariche avrete bisogno per concludere il vostro viaggio.
La scelta dell’auto elettrica
Oltre al vostro modello preferito o alle linee che più vi piacciono, quando acquistate un veicolo elettrico assicuratevi di comprarne uno che abbia un’autonomia che superi almeno i 300 km e che sia ben equipaggiato con sistemi di risparmio energetico per migliorare la durata della batteria. Se, guardando al mercato, notate che auto con autonomie degne di un veicolo a benzina o a gasolio hanno cifre proibitive, non preoccupatevi troppo: nel 2022 ci sono ormai moltissime auto elettriche economiche che permettono di raggiungere autonomie di tutto rispetto.
La migliore per rapporto qualità-prezzo-autonomia? La Dacia Spring! City car elettrica ideale per gli spostamenti urbani grazie alle sue dimensioni compatte, ma ben progettata per viaggi più lunghi grazie a una capacità di carico di 620 litri e un’autonomia dichiarata di 305 km.
Ad oggi, non solo rientra nella categoria di auto elettriche in grado di superare i 300 km di autonomia, ma è anche la più economica disponibile sul mercato. In più, dopo l’acquisto, seguendo i consigli che vi abbiamo dato in questo articolo percorrere la sua massima autonomia con una singola ricarica o anche aumentarla grazie al vostro stile di guida impeccabile sarà solo questione di pratica.