ALBA – “Abbiamo cambiato nome e c’è un perché”. Così esordisce l’Amministratore Delegato di Errebi SpA, Stefano Borsello intervistato da alcune delle testate giornaliste più conosciute nel cuneese.



In che modo può davvero rinnovarsi una concessionaria?
Innanzitutto, partendo dal primo contatto con i clienti. E’ terminato da tempo il periodo in cui i venditori di auto potevano limitarsi ad aspettare gente in salone. L’esperienza dell’acquisto di un’autovettura è sempre più vicina all’acquisto online.
La gestione delle trattative a distanza non è stata una cosa nuova per noi. In Errebi, soprattutto per quanto concerne l’usato, è sempre stato normale interfacciarsi con potenziali clienti da tutte le parti d’Italia e non solo. Molti clienti con orari di lavoro impegnativi e differenti da quelli dei saloni richiedevano già una valutazione da remoto della propria autovettura.
Ma cosa vuol dire esattamente presidiare il ciclo di vita del prodotto e in che modo si sposa con le esigenze di un territorio specifico?
Errebi non è solo ad Asti. Negli ultimi dieci anni siamo cresciuti e ci siamo estesi ad Alessandria e ad Alba per quanto riguarda il Piemonte, ad Albenga e a Genova per quanto riguarda la Liguria.
Il successo di Errebi nasce sicuramente ad Asti ed è per questo che volendo integrare nella strategia di mobilità a 360° anche soluzioni per moto e bici abbiamo subito pensato alla Yamaha.
Da un paio d’anni abbiamo anche approcciato il brand Fantic Caballero che completa l’offerta moto e scooter e apre al mondo delle e-bike esploso incredibilmente l’anno scorso. Da questa intuizione nasce il brand Errebike. Siamo consapevoli che chiunque oggi abbia bisogno di un’autovettura ha sicuramente anche l’esigenza di una dueruote. Siamo in un territorio che nasce per l’offroad, immagino le colline di Langhe, Roero e Monferrato ma soprattutto tutti i percorsi di collegamento con la Liguria che regalano scorci ed emozioni che su una dueruote possono essere apprezzate di più.