La micromobilità urbana tra e-bike, monopattini e city car elettriche
9 Ago 2022

La micromobilità urbana tra e-bike, monopattini e city car elettriche

Si parla sempre più spesso di smart cities (le cosiddette città smart) e della loro mobilità sostenibile attraverso l’utilizzo di auto elettriche o a idrogeno. Ma il segreto per un mondo meno inquinato e che sfrutti l’ecosostenibilità della tecnologia esistente e in fase di sviluppo sembra sempre più riguardare quella che viene comunemente chiamata micromobilità urbana.

Scopriamo insieme di cosa si tratta.

La micromobilità urbana

La definizione di micromobilità urbana è la seguente: la mobilità relativa a percorsi e distanze brevi soprattutto in città, caratterizzata in particolare dall’impiego di mezzi di trasporto meno pesanti e ingombranti e inquinanti di quelli tradizionali.

Parte di questi mezzi di trasporto alternativi ed ecosostenibili sono e-scooter, skateboard, monopattini elettrici, e-bike, biciclette a pedalata assistita, hoverboard e city car elettriche.

Il monopattino elettrico

Il monopattino elettrico è stato tra i primi mezzi di trasporto ad essere entrato nelle case dell’utente finale, ma non è l’unico. Tuttavia, rappresenta l’opzione più efficiente per la micromobilità urbana ed elettrica.

Infatti, si tratta di un veicolo molto semplice da utilizzare, pratico e comodo da trasportare nelle aree dove non ne è permesso l’utilizzo (a bordo della metropolitana o di un treno, ad esempio).

La loro autonomia è in media di 50 chilometri con una singola ricarica e non sono soggetti a nessun tipo di restrizione del Codice della Strada. È, quindi, possibile circolare liberamente su strada sia nelle zone pedonali che sulle piste ciclabili.. 

La bicicletta elettrica

Seconde al monopattino elettrico come praticità, ma ben incluse nella definizione di micromobilità urbana, le bici elettriche offrono la possibilità di percorrere distanze molto più elevate che con un monopattino elettrico.

Abbiamo già parlato qualche mese fa della differenza tra e-bike e bicicletta a pedalata assistita, entrambe le categorie rientrano nella definizione di micromobilità urbana ed elettrica, ma quelle più diffuse e adatte alla circolazione a lunga distanza in città sono le biciclette con modalità a pedalata assistita.

Infatti, sopra i 25 km/h queste bici sono delle normalissime biciclette, ma sono provviste di motori elettrici che a velocità inferiori di quella precedentemente citata si attivano con il movimento meccanico aiutando a tutti gli effetti la pedalata.

Il livello di autonomia di questi mezzi di trasporto elettrici è abbastanza ampio: si parla di 100 chilometri, il che le rende perfette per percorrere lunghi tragitti in città ad alta densità urbana. Il contro, rispetto ai monopattini elettrici è il costo.

Non sono per nulla biciclette economiche e, per di più, il trasporto in auto o su metropolitane e treni non è dei più comodi per via del loro peso consistente che lo rendono uno dei mezzi della micromobilità urbana più scomodi da trasportare.

L’hoverboard

Si tratta di un mezzo leggero, divertente ed ecologico che sta diventando sempre più diffuso nelle smart cities e all’interno della micromobilità elettrica. Il successo principale di questo device è tra i giovani.

Infatti, rispetto ad altri mezzi di trasporto della micromobilità urbana, l’hoverboard è leggero da trasportare e si ripone con grande facilità nella sua custodia rendendolo davvero semplice da portare su mezzi privati o pubblici senza particolari problemi.

Rispetto ai mezzi elettrici descritti in precedenza è più difficile da utilizzare in quanto richiede equilibrio ed esperienza, ma se usato propriamente è una delle componenti della micromobilità elettrica più divertenti e veloce da utilizzare.

Ecco perché è il più amato tra i più giovani. Essendo molto leggero, l’hoverboard raggiunge autonomie di circa 20 chilometri senza il bisogno di batterie troppo ingombranti e pesanti. Inoltre, è in grado di raggiungere facilmente la velocità di 15 km/h mantenendo un prezzo al pubblico abbastanza contenuto e accessibile.

Il segway

Si tratta di un ibrido tra l’hoverboard e il monopattino elettrico, unendo la facilità di utilizzo del monopattino con l’autonomia minima e la leggerezza dell’hoverboard.

Facile da utilizzare grazie al manubrio di support per le mani che ne rende l’equilibrio molto meno precario di un hoverboard, il segway può raggiungere velocità di circa 20 km/h con un’autonomia media di 40 chilometri con una singola ricarica e una manutenzione minima.

Le city car elettriche

Ultime, ma non meno importanti all’interno della sfera della micromobilità urbana, sono le city car elettriche quali ad esempio la Nissan Micra, la Renault Clio elettrica, la Dacia Spring, e le varie microcar elettriche.

Si tratta di piccole utilitarie ampiamente conosciute e di cui abbiamo parlato precedentemente delle loro caratteristiche peculiari che le rendono economiche rispetto alla media di mercato e molto pratiche per l’utilizzo in città e per percorsi non troppo lunghi dove l’utilizzo costante dell’acceleratore e delle varie funzioni del cambio (vedi ad esempio la modalità B del cambio automatico di alcune auto della gamma Renault) ne rendono l’autonomia sufficientemente duratura per coprire tutte le varie funzioni giornaliere di una famiglia media.

La legge sulla micromobilità

In Italia, dal 1° gennaio 2020 è in vigore una legge che regola tutti gli aspetti della micromobilità urbana elettrica. Mezzi come monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel sono stati classificati nella stessa categoria delle biciclette e, quindi, obbligati a seguire il Codice della Strada anche se con alcune concessioni straordinarie.

Tutti questi mezzi di trasporto possono circolare in ambito urbano, dietro delibera dei singoli Comuni, su strade con limite massimo di velocità di 30 km/h e su piste ciclabili e percorsi pedonali con corsie riservate con velocità massima di 20 km/h per monopattini e segway e inferiore ai 6 km/h per monowheel e hoverboard.

Ogni mezzo, per poter circolare legalmente, deve essere inoltre provvisto di un regolatore di velocità appositamente studiato per queste categorie elettriche.

Ecco le regole al momento in vigore per questi particolari mezzi della micromobilità urbana elettrica:

  1. come detto, i monopattini elettrici sono paragonati alle biciclette a pedalata assistita per legge, per cui i dispositivi in grado di raggiungere e superare la velocità di 20 km/h devono essere provvisti di un regolatore di velocità;
  2. i piccoli veicoli elettrici devono obbligatoriamente essere provvisti di luce gialla o bianca fissa anteriore e catarifrangenti posteriori, con potenza nominale massima non superiore ai 500 watt. Su piste ciclabili e in strada è obbligatorio l’utilizzo di giubbotti retroriflettenti per il segway e il monopattino elettrico;
  3. I veicoli elettrici della micromobilità urbana possono essere guidati solamente da conducenti maggiorenni o da minorenni che sono in possesso della patente per il ciclomotore AM. È vietato a tutti gli effetti ed età il trasporto di altri passeggeri o il traino di oggetti. L’uso del casco è però non obbligatorio al momento, anche se ci sono discussioni in merito all’aggiunta dell’obbligo di questo dispositivo di sicurezza non solo per quanto riguarda i mezzi della micromobilità urbana elettrica, quanto anche per le normali biciclette.

La micromobilità urbana si sta sempre più diffondendo e chissà che in città in tempi relativamente brevi, l’utilizzo dell’auto (anche elettrica) non sarà più la comodità più grande che si possa avere per l’utilizzo cittadino di tutti i giorni. 

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